Lo psoas, il muscolo dell’anima

Lo psoas, il muscolo dell’anima

Probabilmente in pochi conoscono lo psoas (o muscolo ileopsoas) un muscolo che risulta essere “essenziale” per motivazioni non solo fisiche.

Liz Koch, educatrice somatica specializzata nella conoscenza profonda di questo muscolo, nel suo libro “Lo psoas”, afferma che rappresenta alcuni dei nostri sentimenti primitivi come il desiderio di sopravvivenza ed il desiderio di crescere ed evolvere.

È l’unico che collega le gambe alla colonna vertebrale, in particolare inizia, nei due lati, dalla vertebra lombare o toracica T12 e, passando per le cinque vertebre lombari, termina sulla parte anteriore della coscia.

Si tratta di un muscolo forte e profondo che misura circa quaranta centimetri.

Nonostante la sua grandezza, il muscolo quasi non è visibile, eccezion fatta per la sezione che compare sopra le creste iliache, individuabile quando la persona si trova in posizione sdraiata.

Dal funzionamento dello psoas dipende il portamento, l’andatura, la postura della colonna vertebrale e non solo.

C’è una stretta relazione anche con il respiro, non a caso il muscolo lavora in coppia con il diaframma che a sua volta ci avvisa di sintomi fisici legati alla paura.

In alcune discipline spirituali è conosciuto anche come “muscolo dell’anima”: nel taoismo, infatti, lo psoas presiede il centro dell’energia deputato alla connessione tra Uomo e Terra e allo scambio di energie, il “Dan Tien”.

È un vero e proprio centro di energia del nostro corpo e quanto più è flessibile e forte tanto più la nostra energia riesce a canalizzarsi attraverso le ossa, la muscolatura e le articolazioni in modo armonioso.

Lo psoas è un muscolo chiave per stabilizzare il corpo e garantire mobilità, equilibrio e flessibilità.

È conosciuto anche come “muscolo della felicità” perché strettamente collegato al benessere psicofisico dell’individuo: tra psoas e mente c’è un collegamento bidirezionale, agisce infatti come messaggero del sistema nervoso e può avere effetto in modo significativo su come percepiamo noi stessi, la nostra vita e le nostre relazioni.

In condizioni di salute lo psoas contribuisce a sostenere l’autostima, promuove il coraggio di affrontare il mondo esterno e fa in modo che la nostra anima riesca ad esprimersi felicemente; il respiro è regolare, la postura corretta e si è “presenti”.

Lo psoas tende però facilmente ad infiammarsi ed essere contratto e nella persona questo si traduce inevitabilmente nell’insorgenza di stati di dolore e di ansia.

Il benessere dello psoas in particolare mal si concilia con la sedentarietà, il sovrappeso, i tacchi alti, gli indumenti attillati e le situazioni di forte stress.

È importante considerare i rapporti che questo muscolo ha con le strutture viscerali adiacenti le cui disfunzioni producono uno squilibrio anche dello stesso.

È in stretta connessione con il colon ed è considerato anche un “muscolo spazzino” in quanto ha in comune con l’intestino la connessione venosa e arteriosa.

Inoltre, le innervazioni in comune con altri organi come reni ed utero possono provocare dolori se sono presenti disfunzioni a carico di questi organi.

Anche il mal di schiena, in particolare nella zona lombare, e problemi digestivi, possono in qualche modo ricollegarsi allo psoas.

Come detto c’è una connessione anche con il muscolo diaframmatico per cui disturbi respiratori o, ancora peggio, un accorciamento delle inserzioni del diaframma, creano la condizione di un malfunzionamento locale e la possibilità di squilibrio e infiammazione dello psoas.

Risulta evidente e di fondamentale importanza allenare questo muscolo così “centrale” e praticare esercizi per allungarlo e rilassarlo in quanto solo quando è disteso è in grado di liberare tutta la tensione del corpo.

In particolare, sono consigliate le attività dello yoga e del pilates in quanto la loro pratica costante permette di ottenere diversi benefici come il miglioramento della postura della schiena, la regolarizzazione del respiro, l’agevolazione dei movimenti del bacino, l’aumento della funzionalità articolare e degli organi dell’area addominale nonché, attraverso “l’esercizio della presenza”, l’allentamento delle tensioni e dello stress fisico e mentale e soprattutto l’aumento dell’energia vitale.

Abbracciando la visione olistica dell’individuo comprendiamo meglio come anche un “semplice” muscolo ci fornisce molte più informazioni di quelle che si potrebbe immaginare.

Prendiamoci cura di noi: il nostro corpo è la costante che ci accompagnerà inevitabilmente per tutto il corso della vita!

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